CACCIAMO LE MAFIE DA REGGIO EMILIA, preliminare per gli atti deliberativi di competenza del Consiglio Comunale e della Giunta.Di Cosimo Pederzoli
GIOVANI, RISORSA E FUTURO DEL NOSTRO TERRITORIO di Sara De Rossi
Pubblichiamo il documento con cui La rete Europe for Peace di Reggio Emilia chiede alle forze politiche che si candidano a governare la nostra Città di prevedere nel proprio programma l’Assessorato alla Pace, alla Nonviolenza ed alla Cooperazione internazionale con Sinistra Italiana Reggio Emilia e Sinistra In Comune aderiamo integralmente ad esso e, se saremo parte della prossima amministrazione cittadina ci impegniamo fin da subito a metterne in pratica tutti i 18 punti previsti come parte integrante del nostro programma di governo
La rete Europe for Peace di Reggio Emilia, alla quale collaborano una pluralità di cittadini e
organizzazioni – associazioni, movimenti, sindacati, partiti – impegnati per la pace e la
nonviolenza sul territorio reggiano, ritiene maturo il tempo per fare di Reggio Emilia una Città
per la pace, attraverso una caratterizzazione distintiva e trasversale alle diverse politiche
pubbliche, che venga coordinata da un Assessorato che abbia la delega, le risorse e
l’impegno di farne la sintesi.
La nostra Città è storicamente caratterizzata dal diffuso impegno per la pace promosso da
una cittadinanza attiva e responsabile che ha svolto nel tempo innumerevoli mobilitazioni e
iniziative culturali e politiche volte a prevenire e contrastare le guerre, favorire il dialogo
internazionale, accogliere profughi, raccogliere e inviare aiuti umanitari nei contesti di
conflitto armato e in campi di rifugiati con i quali si hanno legami istituzionali.
Inoltre, spesso le Amministrazioni comunali hanno saputo coltivare rapporti di solidarietà
internazionale con i popoli in lotta per i propri diritti, come con il Mozambico, il Sudafrica, il
Sahara Occidentale. Una menzione particolare in questo periodo storico merita l’impegno
decennale dei reggiani a sostegno della resistenza nonviolenta del popolo palestinese sotto
occupazione israeliana e per la riconciliazione e la convivenza pacifica con Israele.
Non a caso, infatti, lo Statuto del Comune di Reggio Emilia, citando l’articolo 11 della
Costituzione Italiana, recita solennemente: “Reggio Emilia ripudia la violenza e la guerra
come strumenti per la risoluzione dei conflitti, e promuove la pace attraverso gemellaggi e
rapporti di amicizia, di cooperazione e collaborazione in ambito sociale, culturale, scientifico,
artistico, economico ed educativo con altre città e paesi del mondo” (Articolo 5).
Per tutte queste ragioni la rete Europe for Peace di Reggio Emilia chiede a chi si
appresta a governare la nostra Città l’istituzione dell’Assessorato alla Pace, alla
Nonviolenza e alla Cooperazione internazionale, prevedendo la costituzione di una
delega politica, di una struttura organizzativa stabile e lo stanziamento dei
finanziamenti necessari al suo funzionamento nel bilancio di spesa corrente, per la
realizzazione degli obiettivi di programmazione come di seguito indicati.
Crediamo infatti che sia fondamentale, ora più che mai, dotarsi di uno strumento
istituzionale affinché la costruzione della pace con mezzi pacifici e la risoluzione nonviolenta
dei conflitti diventino parte integrante della politica di convivenza e sviluppo del nostro
territorio e, tramite esso, del nostro Paese e dell’Europa. Anche come forma di resistenza
alla cultura bellicista che sempre di più si infiltra e dilaga a tutti i livelli.
Obiettivi di programmazione:
Educazione e formazione:
- Promozione della Pace con mezzi pacifici, attraverso la formazione alla Nonviolenza in
tutti gli ordini di scuola della Città, a partire dalla formazione dei docenti, in collaborazione
con l’Ufficio scolastico provinciale, e dalla realizzazione di specifici percorsi di ricerca ed
insegnamento presso UNIMORE, nella sede di Reggio Emilia, nell’ambito degli accordi tra
Comune e Università.
- Preservare le scuole di ogni ordine e grado della Città dalla militarizzazione in corso sul
territorio nazionale, come rileva l’Osservatorio sulla militarizzazione delle scuole e
dell’università. - Promozione e sviluppo tra i giovani del Servizio Civile Universale e dei Corpi Civili di
Pace, sul territorio e nell’Ente comunale, come strumento formativo per la difesa civile, non
armata e nonviolenta della patria e della comunità.
Sicurezza e mediazione: - Analisi dei conflitti sul territorio e promozione di politiche di integrazione fondate sulla
teoria e la pratica della loro gestione nonviolenta. Investimento sulla prossimità per la loro
mediazione sociale, anche con attenzione alle scelte urbanistiche. - Percorsi di formazione alla pratica della nonviolenza destinati alla Polizia Municipale e,
progressivamente, alle altre Forze dell’ordine sul territorio per la gestione delle situazioni
conflittuali e di ordine pubblico. - segnalazione in Prefettura di quei cittadini che prestano servizio in eserciti stranieri che
operano in contrasto al Diritto internazionale o in scenari di occupazione condannati dalle
Nazioni Unite.
Cittadini del mondo: - Promozione di viaggi di conoscenza rivolti ai giovani, favorendo anche progetti Erasmus
con l’Università, per l’incontro di popoli che svolgono pratiche di resistenza nonviolenta,
anche nei luoghi di transito dei migranti, ai confini dell’Europa; - Organizzazione di soggiorni estivi a Reggio Emilia per gruppi misti di giovani di Paesi in
guerra, ai quali far vivere esperienze di trasformazione nonviolenta dei conflitti, dalla
dimensione interpersonale a quella internazionale. Promuovere inoltre Giornate del Dialogo
Riparativo mettendo a confronto vittime e attori di atti di violenza politica ed estremismo,
coinvolgendo realtà educative, sociali e organizzazioni internazionali della nostra città per
favorire la riconciliazione fra popolazioni di stati in guerra. - Realizzazione di un Festival della Pace e della Nonviolenza, a cadenza annuale, in
collaborazione con le organizzazioni pacifiste e nonviolente locali e nazionali. - Organizzazione nel nostro territorio di corridoi umanitari per profughi di guerra in
particolare della fase di accoglienza, necessari affinché i nuclei familiari possano partire, in
collaborazione con l’Azienda sanitaria locale. Apertura di portali online per segnalare la
disponibilità di singoli o famiglie ad ospitare profughi. - Creazione di residenze artistiche con progetti di Arti per la pace. Le residenze artistiche
sono spazi creativi che forniscono ad artisti/e provenienti da zone conflitto armato la
possibilità di sviluppare progetti artistici locali, ma internazionali
Attività economiche: - Istituire una “Peace list” per le aziende (inclusi se possibile gli istituti bancari) del
territorio che si accreditano in base al loro codice etico, in riferimento al rispetto della legge
185/90. - Monitoraggio delle attività economiche e finanziarie che nel territorio comunale si
occupino – direttamente o indirettamente – di produzione di materiale bellico e sostegno (ad
esempio di tipo mediatico o burocratico) ai percorsi di riconversione civile delle medesime
aziende, in collaborazione con le forze sindacali. - Adesione e sostegno alla campagna “Dividendo per la Pace”, proposta da scienziati e
Premi Nobel per una riduzione concordata internazionalmente del 2% ogni anno delle spese
militari che renderebbe disponibili risorse enormi per la lotta contro la crisi climatica e le
diseguaglianze economiche. - Adesione e promozione di campagne nazionali per il disarmo e l’economia di pace
anziché di guerra, come ad esempio, quella per la creazione di un ministero alla pace. - Promozione e sostegno all’invio di aiuti umanitari dei cittadini reggiani nei confronti
delle popolazioni in zone di conflitto, in collaborazione con le Ong locali.
Per la realizzazione degli obiettivi programmatici indicati, che definiscono l’orientamento
distintivo e complessivo di Reggio Emilia città per la pace, indichiamo – oltre agli strumenti
ordinari di programmazione e gestione delle attività – i seguenti strumenti ulteriori, necessari
alla relazione costante tra l’Amministrazione e la società civile organizzata
- Creazione di un Tavolo permanente di confronto e consultazione tra l’Assessorato alla
pace, in quanto elemento di sintesi delle politiche di pace della Città, le organizzazioni
pacifiste e nonviolente del territorio, i parlamentari della circoscrizione e gli enti locali che ne
vorranno far parte. - Istituzione di una Casa per la pace, possibilmente in un bene confiscato alle mafie,
finanziato dall’Amministrazione e gestito in collaborazione con le organizzazioni pacifiste e
nonviolente del territorio, accreditate presso il Tavolo permanente, in quanto sede di
iniziative informative e formative sui temi della pace e della nonviolenza
Rete Europe for Peace di Reggio Emilia
Europe for Peace Reggio Emilia